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Quali sono i musei scientifici più curiosi?

Da Aosta a Trapani passando per il Salento e arrivare a Cagliari, ecco alcuni tra i musei scientifici più originali e curiosi della penisola. Tra i 4.889 musei pubblici e privati, gallerie, collezioni e parchi archeologici, ne esistono 127 dedicati alla scienza e alla tecnologia (dati Istat). Ne abbiamo selezionato uno per regione, sei pronto per il viaggio?

VALLE D’AOSTA

Il Giardino Alpino Saussurea si trova a Courmayeur (AO)

A Courmayeur puoi visitare un giardino botanico dove esiste un ecosistema che ospita diverse specie botaniche impossibili da trovare tutte insieme in natura.

Qui trasformarti in uno scienziato delle piante non è complicato, lungo il percorso troverai dei piccoli cartelli che ti aiuteranno a identificare le piante presenti in cui è riportato il nome della famiglia, del genere, della specie (e in alcuni casi quello della sottospecie), il nome volgare in italiano o il paese di provenienza delle specie esotiche. Inoltre ogni cartello ha un colore:

  • GIALLO indica le specie nostrane
  • BIANCO quelle esotiche
  • ROSSO le piante officinali
  • ROSSO CON IL TESCHIO le piante velenose

Lo sai che esistono anche delle leggende legate alla montagna e alla sue piante? Abbiamo scelto di raccontarti quella della stella alpina il fiore simbolo delle Alpi.

La leggenda della Stella alpina (Leontopodium alpinum)

Una leggenda racconta la storia di una giovane coppia, molto innamorata. Il marito era solito arrampicarsi in montagna, per raccogliere erbe e andare a caccia di marmotte. Ma un giorno il giovane non fece più ritorno. La moglie, preoccupata, lo andò a cercare e ritrovò il marito tra due lastroni di ghiaccio, purtroppo senza vita. Avvicinarlo per un’ultima carezza le era impossibile e così si fermò su una roccia sporgente, a guardarlo e piangere, inzuppando di lacrime le ciglia e i capelli. Arrivò la notte e quando fu di nuovo mattina il volto della giovane era ricoperto di brina, così spessa da sembrare una fitta peluria argentata. La ragazza non voleva più tornare alla sua vita: pregò il Signore di restare lì, per sempre vicina al suo amato. E fu così che la giovane si trasformò in quel bel fiore che è la stella alpina. Per via di questa leggenda, la tradizione vuole che la stella alpina sia una specie rara, che cresce sulle rocce in luoghi difficilmente raggiungibili. La sua raccolta è vietata perché la specie è minacciata di estinzione.

PIEMONTE

INFINI.TO Planetario e Museo dell’Astronomia e dello Spazio (Pino Torinese, To)

Che cos’è l’universo? Com’è nato e come funziona? Per dare risposte a queste e a tante domande sul cosmo è nato nel 2007, INFINITO, uno dei musei dedicati all’astronomia e allo spazio tra i più importanti d’Italia. Qui puoi trovare una moderna area espositiva munita di installazioni interattive e un planetario digitale di ultima generazione. Accanto al museo, il Planetario che utilizza uno dei sistemi di proiezione più avanzati del mondo, regalandoti simulazioni realistiche del cielo notturno, l’emozione di sorvolare in maniera virtuale Sole e pianeti, galassie e ammassi stellari lontani milioni di anni luce, o ancora la possibilità di prendere parte a un viaggio a ritroso nel tempo fino al Big Bang.

LOMBARDIA

Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (Milano)

Il Museo Leonardo da Vinci di Milano, è allestito negli spazi dell’antico monastero di San Vittore al Corpo, non lontano dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie dove si trova il famoso Cenacolo, di Leonardo. Con i suoi 50.000 metri quadrati è il più grande museo tecnico-scientifico d’Italia e uno dei maggiori in Europa. Il patrimonio di questo museo dedicato al sapere comprende sedicimila reperti, raccolti a partire dagli anni Trenta del Novecento e rappresentativi dello sviluppo scientifico, tecnologico e industriale dall’Ottocento sino a oggi, insieme a oltre 2500 opere d’arte, che testimoniano il legame tra arte e scienza. Si possono ammirare macchine e impianti legati alla produzione dell’energia, alla storia dell’informatica e delle telecomunicazioni, ai mezzi di trasporto, all’industria siderurgica e all’astronautica. Orgoglio del museo, la straordinaria “Galleria Leonardo da Vinci”, che ospita la più grande collezione al mondo di macchine costruite a partire dai disegni di Leonardo.

TRENTINO ALTO ALTO ADIGE

IL MUSE – Museo delle Scienze- (Trento)

L’edificio progettato dall’architetto Renzo Piano, con il suo profilo frastagliato ricorda le Dolomiti . Ha una superficie di oltre 12.000 metri quadrati che includono aule, laboratori e diversi acquari, spazi dedicati alla geologia, alla zoologia e più in generale alla storia della vita sulla Terra, con un’attenzione particolare all’ambiente alpino e alle Dolomiti.  Il percorso  è organizzato su quattro piani e usa la metafora della montagna: dalle vette dell’ultimo piano si scende fino al piano interrato, per passare alle splendide sezioni che illustrano la formazione della Terra, il Dna e le prime forme di vita, quindi l’evoluzione, i mammiferi e l’uomo. Molto ampie le sezioni dei fossili, minerali e dinosauri, con magnifiche riproduzioni di scheletri. Gli altri piani sono dedicati alla geologia delle Dolomiti, miniere a rischio, biodiversità alpina e ghiacciai.

VENETO

Orto Botanico (Padova)

L’Orto Botanico di Padova è il capostipite di tutti gli orti botanici del mondo e, nel 1997, è entrato nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’Orto Botanico è nato nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali e, oggi, accoglie circa 3500 specie vegetali diverse, coltivate su un’area di 22.000 metri quadrati. Le collezioni includono, oltre a piante medicinali e velenose, piante insettivore, piante dei Colli Euganei, rare o provenienti da Paesi lontani. Splendidi gli alberi storici e monumentali, come la palma di Goethe (Chamaerops humilis), che il poeta tedesco poté ammirare, nel 1786.

Nel 2014 è stato inaugurato l’avveniristico Giardino della Biodiversità, una delle serre più avanzate al mondoQui sono raccolte oltre 1300 specie di piante provenienti da climi diversi e ripartite in quattro macro-ambienti: foresta tropicale pluviale, foresta tropicale sub umida, clima temperato emediterraneo, clima arido.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Museo della Bora (Trieste)

Probabilmente si tratta del primo museo al mondo che ha per protagonista un vento. Gli annali riportano raffiche, i famosi “refoli”, di oltre 170 chilometri all’ora prima che si rompesse l’anemometro di turno. La bora nasce dall’abbraccio tra due climi opposti, quello mediterraneo del litorale e quello nordico proveniente dallòe montagne.

Se il vento è invisibile che cosa è esposto nel museo?

Durante la visita dobbiamo affidarci all’immaginazione e come i “musei veri e seri”, ha le sue collezioni:

  • LArchivio dei Venti del Mondo: una bizzarra raccolta di venti in scatola, un gioco che fa diventare espositori anche i visitatori: sono tanti infatti gli amici che dopo avere scoperto il magazzino spediscono il loro vento di casa o un vento raccolto in vacanza, diventando così “ambasciatori eolici”. Al momento sono più di 130 i venti imbottigliati, inscatolati, impacchettati provenienti da quasi tutto il mondo.
  • La Collezione artistica del Museo: “una piccola galleria del vento” che contiene opere di qualità di artisti famosi pertinenti con i temi del museo.
  • L’Archivio di Silvio Polli: fotografie, pubblicazioni scientifiche, giornali, strumenti scientifici di uno dei più grandi studiosi del fenomeno, messi a disposizione dalla famiglia.
  • Curiosità di bora e di vento: reperti originali oppure creati ad hoc, come per esempio la “Finestra di Stendhal”, una tipica finestra triestina reinterpretata con sopra un testo del celebre scrittore che definì la bora abominevole.

LIGURIA

Galata Museo del mare (Genova)

Il Galata è uno dei più importanti musei marittimi del mondo. Dall’esterno si presenta come un guscio di vetro e acciaio, opera dell’architetto spagnolo Guillermo Vázquez Consuegra, a rivestire l’antico arsenale della Repubblica di Genova dove venivano costruite le galee, le celebri navi da guerra e commercio che hanno solcato il Mediterraneo per oltre tremila anni. Aperto nel 2004, il Galata racconta sei secoli di vita sul mare: dalle grandi esplorazioni che portarono alla scoperta dell’America fino all’epopea dei migranti italiani, diretti verso il Nuovo Mondo.  Qui è ormeggiato e visitabile il sottomarino S 518 Nazario Sauro della Marina Militare Italiana, in disarmo dal maggio 2002.

EMILIA ROMAGNA

Casa del suono (Parma)

Questo museo è ospitato negli spazi dell’ex chiesa di Santa Elisabetta, che risale alla metà del XVII secolo. Il percorso espositivo è organizzato secondo sei sezioni principali, che tracciano le linee fondamentali dello sviluppo tecnico dei sistemi di riproduzione e trasmissione audio:

  1. il suono riprodotto dal fonografo di Thomas A. Edison del 1878 al grammofono
  2. il suono trasmesso dedicato alla nascita della radio
  3. il suono in casa quando la radio diventa un elettrodomestico
  4. il suono in tasca fonovaligie e grammofoni portatili, ossia i primi esempi di miniaturizzazione nel campo della riproduzione del suono
  5. il suono per tutti l’evoluzione tecnologica porta alla nascita del transistor, della stereofonia e della registrazione magnetica su nastro
  6. il suono nuovo per raccontare la nascita del digitale

Per finire, chiudono l’esposizione due avveniristiche installazioni sonore:

  •  la Sala bianca, dotata di un sistema di ultima generazione per la spazializzazione del suono (il Wave Field Synthesis),
  •  il Lampadario sonoro, una calotta sferica sospesa con ben 224 speaker che genera sorgenti sonore virtuali in movimento nello spazio sopra i visitatori.

TOSCANA

Museo Leonardiano e casa di Leonardo da Vinci (Vinci, FI)

Si sa che Leonardo da Vinci spaziava dalla pittura alla realizzazione di spettacoli, dallo studio dell’anatomia alla progettazione di macchine militari. Il museo è stato inaugurato negli anni Cinquanta e più volte allestito e ristrutturato, oggi si sviluppa all’interno di tre sedi vicine: la Palazzina Uzielli, il Castello dei conti Guidi, e la storica Villa del Ferrale.

  • La Palazzina Uzielli ospita le sezioni dedicate alle macchine della manifattura tessile, alle sculture in ceroplastica tratte dai disegni di Leonardo sul corpo umano e alle macchine da cantiere.
  •  Nel Castello dei conti Guidi trovano spazio invece le macchine da guerra, quelle per volare e gli studi compiuti da Leonardo nel campo della meccanica, dell’idraulica e dell’ottica, insieme a una sezione dedicata alla bicicletta e al carro automotore, una macchina scenica per gestire sontuose scenografie.
  • Infine, nella storica Villa del Ferrale si possono ammirare le riproduzioni di tutti i dipinti e di alcuni dei disegni più significativi del grande artista.

UMBRIA

Geolab Museo Laboratorio di scienze della Terra (San Gemini, TR)

Il Geolab e un museo interattivo completamente dedicato alle scienze della terra, in particolare la geologia e la paleontologia. Il percorso espositivo racconta l’origine, il funzionamento e l’evoluzione del nostro pianeta, approfondendo le vicende geologiche dell’Italia e dell’Umbria. Il percorso è articolato in diverse sezioni: la prima sala è dedicata alla superficie della Terra che introduce la tettonica delle placche; nella seconda sala è s esposto un plastico interattivo che illustra la formazione dei vulcani e delle catene montuose; nella terza sala, viene illustrata la genesi e la formazione della nostra penisola. A chiudere il percorso un paio di sale dedicate all’Umbria.

MARCHE

Grotte di Frasassi (Genga, AN)

Nel 1948 fu scoperto l’ingresso della grotta dal fiume, seguirono altre scoperte fino a quella più importante avvenuta nel 1971 quando un ragazzo che stava attraversando le pendici nord del monte Vallemontagnana si trovò di fronte ad una piccola apertura dalla quale fuoriusciva una corrente d’aria.

Incuriosito, con l’aiuto di alcuni amici speleologi riuscì ad aprire un varco e con grande sorpresa si ritrovarono in una piccola sala. Continuarono a scavare per alcuni giorni, si infilarono in un tunnel lungo circa 80 metri finché giunsero sul ciglio di uno strapiombo. Nel buio gettarono un sasso nel vuoto, contarono quanti secondi impiegò la pietra a toccare il fondo. Dal suono che fece il sasso cadendo, si accorsero  che la “sala” era molto grande e infatti è stata denominata “Abisso Ancona”, in onore della città di provenienza degli speleologi. Il 1 settembre del 1974 le grotte vennero aperte al pubblico.

Il percorso turistico è lungo circa 800 metri e permette la visita di queste sale:

  • Sala Abisso Ancona, è così grande che potrebbe tranquillamente contenere il Duomo di Milano. al centro spiccano i due “giganti”, un gruppo di stalagmiti di 150 mila anni alte circa 20 metri, quasi come un palazzo di 6 piani.
  • Sala 200, il nome della sala deriva dalla sua estensione, misura infatti 200 metri circa.
  • Gran Canyon, il nome della sala è riferito al fatto che si attraversano dei crepacci in fondo ai quali si trovano cavità completamente allagate in quanto raggiungono la falda freatica, vale a dire lo stesso livello del fiume Sentino che si snoda all’esterno lungo la Gola di Frasassi.
  • Sala dell’Orsa, quella soggetta alla maggiore erosione da parte dell’acqua, nel corso del tempo infatti quest’ultima ha modellato la roccia conferendole la forma di un’orsa

LAZIO

Planetario e Museo Astronomico (Roma)

La sua storia risale al 1928 ed è il più antico planetario del mondo della sua generazione. Il Planetario ricostruisce con estremo realismo la superficie di Terra, Luna e Marte e il nuovo planetario digitale è dotato di un articolato sistema di videoproiettori ad altissimo contrasto con risoluzione 4K e permette di guardare nei luoghi più lontani dell’universo, tra galassie e nebulose. Pronto ad alzarelo sguardo al cielo?

ABRUZZO

Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Assergi, AQ)

Nel cuore del Gran Sasso, percorrendo una galleria sotto la montagna, c’è un portone con telecamere e sbarre. C’è scritto «I.N.F.N solo autorizzati».

I.N.F.N sta per Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e pare si tratti di un gigantesco laboratorio bunker. Qui vengono condotti esperimenti fondamentali nel campo della fisica nucleare, subnucleare e astroparticellare, volti a comprendere le proprietà dei tasselli che costituiscono la materia. Tra gli esperimenti più notevoli vanno citati quelli sui neutrini, particelle subatomiche elementari e inafferrabili,che viaggiano a velocità prossime a quelle della luce.

Operativi dal 1987, oggi i laboratori sono frequentati da scienziati provenienti da ventinove Paesi diversi. Si compongono di tre grandi sale sperimentali, chiamate”sala A”. “sala B” e “sala C”, ognuna lunga 100 metri, larga 18 e alta 20. La temperatura naturale nel cuore del Gran Sasso è di circa 6-7 °C, e l’umidità è quasi al 100%. Che ne dici, sei curioso di andare a visitarli?

MOLISE

Giardino della Flora Appenninica (Capracotta, IS)

Sul Massiccio del Matese, sulla Maiella e le Mainarde, si trova uno splendido orto botanico, dedicato alla flora autoctona dell’Appennino centro-meridionale. Si tratta di uno degli orti botanici più alti d’Italia. In questo angolo verde cresce il raro acero di Lobelius (Acer lobelii),  a cui è stato dedicato un francobollo nel 2011. Il giardino organizza attività di divulgazione su tematiche di scienze naturali, didattica e laboratori che includono attività di taleaggio in cui i giovani visitatori, sotto la guida di un esperto, imparano a propagare specie vegetali spontanee.

CAMPANIA

Città della Scienza (Bagnoli, Na)

La Città della Scienza è stata realizzata all’inizio degli anni Novanta di fronte al mare di Bagnoli, nell’area dell’ex fabbrica Italsider. Oltre a essere un museo è un polo per lo studio e la divulgazione di temi scientifici; nel 2005 è stata premiata come miglior museo scientifico d’Europa.

Il museo ospita lo Science Centre il primo museo scientifico interattivo italiano, la cui filosofia è basata sull’interattività e la sperimentazione diretta dei fenomeni naturali e delle tecnologie.

Attualmente le aree espositive del Science Centre sono composte da:

  • Corporea, il Museo del Corpo Umano
  • Planetario

PUGLIA

Museo di Storia Naturale del Salento (Calimera, Lecce)

Nel borgo di Calimera puoi visitare il Museo di Storla Naturale del Salento, con i suoi oltre 2.000 mq di area espositiva, è il museo più grande del Sud Italia; si articola nelle sezioni espositive di Astronomia, Mineralogia, Paleontologia e Paleoantropologia, Entomologia, Malacologia, Tassidermia, Embriologia e Teratologia, Botanica.

Ospita inoltre l’Osservatorio faunistico della Provincia di Lecce con tre centri per la cura della fauna selvatica, esotica e tartarughe marine.

CALABRIA

Ecomuseo delle Ferriere e Fonderie della Calabria – Vallata dello Stilaro (RC)

Tutta la vallata dello Stilaro, che interessa i comuni di Pazzano, Stilo, Bivongi e Monasterace nella provincia di Reggio Calabria, conserva parecchie testimonianze legate all’estrazione mineraria e alla filiera industriale della lavorazione dei minerali, attività abbandonate e riprese più volte nel corso della storia.

Si possono ammirare i mulini, realizzati lungo la fiumara Stilaro e i suoi affluenti  impiegati in passato nel campo metallurgico, ma anche fonderie, miniere, centrali idroelettriche dismesse, villaggi minerari e antiche ferriere, ovvero stabilimenti per la produzione di ferro.

BASILICATA

Micromondo – Percorso tematico sulla geologia (Nemoli, PZ)

Sulle sponde del lago Sirino sorge un “museo” per la divulgazione delle scienze della Terra nelle vesti di un parco tematico interattivo: si chiama Micromondo. Questa oasi è stata ideata da due geologi lucani, Dario Rizzo e Patrizia Magnotti con l’intento di illustrare in modo semplice e divertente i segreti della Terra, la sua storia e la sua evoluzione.

SICILIA

Museo del sale e Riserva naturale delle saline di Trapani e Paceco (Paceco, TP)

Come si forma il sale da cucina? Acqua di mare, tanto sole, vento e… attesa. Oggi questa sostanza, costituita perlopiù da cloruro di sodio, è usata come condimento, ma in passato era molto preziosa perché permetteva di conservare i cibi, tanto che la chiamavano “oro bianco”.

Il modo più semplice per estrarre sale dall’acqua marina è lasciarla evaporare sotto il calore del sole. Nascono così le saline, impianti per la produzione di sale realizzati a ridosso di aree costiere lagunari e pianeggianti.

Probabilmente furono i fenici, quasi tremila anni fa, a impiantare le prime saline lungo la costa trapanese, ma solo a partire dal XVI secolo, sotto la dominazione spagnola, la produzione del sale raggiunse il suo apice.

Per preservare questo ambiente, impreziosito dai caratteristici mulini a vento che un tempo erano usati per il pompaggio dell’acqua, è stata istituita nel 1995 la Riserva naturale orientata Saline dI Trapani e Paceco, gestita dal WWF.

SARDEGNA

Museo di Fisica di Sardegna (Monserrato, CA)

Nel cuore della Cittadella Universitaria di Monserrato c’è questo interessante museo dove puoi ammirare circa 400 strumenti didattici e scientifici. Il percorso si snoda tra gli strumenti di acustica, elettromagnetismo, meccanica, ottica e altri non direttamente riconducibili a queste categorie.

Fra essi occupa un posto di assoluto rilievo la macchina dinamo elettrica di Antonio Pacinotti. Fu costruita dallo stesso Pacinotti, docente di Fisica Sperimentale a Cagliari, tra il 1873 ed il 1881, con l’aiuto del meccanico cagliaritano Giuseppe Dessì.

Altre due identiche macchine si trovano a Pisa, tra i cimeli del Pacinotti e presso lo Science Museum di Londra.