Il Quadro del
Titoli Italiani (IQF)
Il Quadro dei titoli dello Spazio europeo vuole favorire una più corretta comprensione e comparabilità dei titoli dei differenti sistemi nazionali d’istruzione superiore. Inoltre il Quadro vuole presentare l’intera offerta formativa europea agli studenti di tutto il mondo.
Biotecnologo agrario
Conseguimento del titolo professionale:
Il titolo di biotecnologo agrario si consegue mediante il superamento di un esame di Stato.
Per l’ammissione all’esame di Stato è richiesto il possesso di uno dei seguenti titoli:
- laurea nella classe 1 – Biotecnologie (ex DM 509/99).
- Diplomi universitari:
- Biotecnologie agro-industriali;
- Economia e amministrazione delle imprese agricole;
- Economia del sistema agroalimentare e dell’ambiente;
- Gestione tecnica e amministrativa in agricoltura;
- Produzioni animali;
- Produzioni vegetali;
- Tecniche forestali e tecnologie del legno;
- Viticoltura ed enologia.
Condizioni per l’esercizio dell’attività professionale:
Per poter esercitare l’attività di biotecnologo agrario è necessario iscriversi all’albo dei dottori agronomi e dottori forestali, sezione B, settore “biotecnologico agrario”. Si possono iscrivere tutti coloro che abbiano superato l’esame di Stato.
Attività professionale:
Formano oggetto dell’attività professionale degli iscritti alla sezione B, settore biotecnologico agrario, le seguenti attività:
a) la consulenza nei settori delle produzioni vegetali ed animali, con particolare riferimento all’impiego corretto di biotecnologie;
b) la consulenza per la certificazione della qualità genetica dei prodotti alimentari sia per gli animali che per l’uomo, in particolare per la tracciabilità di organismi geneticamente modificati (OGM) nelle filiere agroalimentari;
c) la consulenza nei settori delle tecnologie e trasformazioni alimentari e dei prodotti agricoli non alimentari con particolare riferimento al corretto impiego di biotecnologie;
d) la certificazione con l’impiego di biotecnologie innovative della qualità e del controllo nella sanità e provenienza dei prodotti agricoli, compresi quelli per l’alimentazione umana e animale;
e) le consulenze relative all’uso di biotecnologie per la certificazione varietale degli organismi vegetali;
f) la consulenza per l’uso di biotecnologie innovative per la diagnostica di patologie virali, batteriche e fungine nei vegetali;
g) la consulenza per il monitoraggio ambientale in campo agroalimentare, mediante l’uso di tecniche biotecnologiche innovative;
h) le attività di assistenza tecnica, contabile e fiscale alla produzione di mezzi tecnici dei settori delle biotecnologie innovative negli ambiti agroalimentari;
i) il patrocinio nelle commissioni tributarie per le materie di competenza.
Fonti:
d.P.R. 5 giugno 2001, n. 328 (in. G.U. 17 agosto 2001, n. 190 S.O.).